Modena che non ti aspetti: 5 curiosità e gemme nascoste
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Modena è conosciuta in tutto il mondo per le sue eccellenze gastronomiche – dall’aceto balsamico ai tortellini – e per i motori di Ferrari, Maserati e Pagani.
Ma oltre a queste icone, la città custodisce molto di più: cose insolite da fare, gemme nascoste e curiosità sorprendenti che spesso sfuggono persino ai modenesi.
Dopo aver visto i grandi classici come il Duomo, la Ghirlandina o il Mercato Albinelli, puoi andare oltre e scoprire la Modena più autentica e segreta. In questo articolo ti raccontiamo 5 curiosità che renderanno la tua visita diversa dal solito.
E alla fine, un consiglio speciale: come trasformare Modena in un gioco a enigmi con ClueGo, per viverla con occhi nuovi.
Cosa troverai in questo articolo su Modena insolita
1. Curiosità e gemme nascoste di Modena
Il tesoro di Pomposia
La fontana di Lambrusco
Gli amanti di Modena
Il mistero dei Cavalieri della Tavola Rotonda
La storia delle figurine Panini
2. Scopri tutti i segreti di Modena con il Tour ad enigmi di ClueGo
Curiosità e gemme nascoste di Modena
Sapevate che a Modena esistono i resti della cosiddetta “Fontana di Lambrusco? O che incisi sulle pareti della sua Cattedrale si trovano antichi legami, tutt’ora avvolti nel mistero, con i Cavalieri di Re Artù?
Scommettiamo anche che non vi aspettavate di scoprire la storia del monaco che più di 1000 anni fa ha inventato il sistema di note musicali che usiamo tutt’ora!
Se cercate cose insolite da fare a Modena o volete scoprire una Modena segreta e autentica, non potete perdervi queste 5 gemme nascoste: curiosità sorprendenti con cui stupire persino i modenesi.
1. Il tesoro di Pomposia
Accogliendoci con i suoi palazzi color pastello che conservano ancora il loro aspetto risorgimentale, Piazza della Pomposa deve il nome alla chiesa di Santa Maria della Pomposa, risalente all’anno 1153 ed ex-dipendenza della ben più celebre Abbazia di Pomposa a Comacchio. Pomposia era una piccola isola nascosta all’interno della laguna creata dalla foce del fiume Po, un luogo che si narrava fosse individuabile solo dai pellegrini o dai monaci che vi risiedevano. Numerose volte predoni e pirati, attratti dalle voci di tesori nascosti, cercarono di depredarla ma nessuna di quelle spedizioni sembra aver mai fatto ritorno.
Un tesoro siamo però sicuri di averlo recuperato: è nell'Abbazia di Pomposia che intorno all’anno 1000 il monaco Guido d’Arezzo creò l’attuale sistema di note musicali Do-Re-Mi-Fa-Sol-La-Si.
Un luogo poco conosciuto che rende la Modena insolita ancora più affascinante: perfetto se cerchi cose particolari da vedere in città.
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2. La Fontana di Lambrusco
Per una storia tutta modenese, vi raccontiamo l'origine del fonticolo dell'oste, che potete trovare sul lato sinistro della chiesa della Pomposa: Uno dei personaggi più influenti della Modena del XX secolo fu Telesforo Fini, noto per aver portato a livello internazionale alcune delizie culinarie italiane, tra cui salumi e tortellini. Nel 1912 lui e sua moglie Giuditta aprirono una modesta bottega in Corso Canalchiaro (ancora visibile). L'eccezionale bontà dei loro prodotti conquistò il palato dei modenesi, e l'azienda di famiglia crebbe fino a diventare un vero e proprio ristorante.
Ma con la fama vennero anche le invidie, e alcuni ristoratori malevoli diffusero un'infamante diceria: Telesforo, l'astuto oste, avrebbe diluito il Lambrusco con acqua per risparmiare. In deridente risposta alle malelingue, Telesforo decise di far costruire un fonticolo in questa piazza aggiungendo l'incisione di queste parole in latino "Telesforo Fini, di gran lunga il primo oste di Modena, donò questa fontanella alla città poiché con troppa acqua aveva allungato il vino."
Un dettaglio curioso e ironico che arricchisce la lista delle gemme nascoste di Modena e che spesso sfugge anche ai modenesi.
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3. Gli Amanti di Modena del Palazzo dei Musei
Non fatevi ingannare dal nome. Il Palazzo dei Musei non è né un dedalo immenso e dispersivo di sale espositive né un luogo noioso riservato alle gite scolastiche. A pochi passi da voi nel vicino Largo Sant’Agostino, il Palazzo dei Musei è invece un luogo intimo e accogliente dove poter fare scoperte intriganti e prendersi una pausa di relax dal caos cittadino.
Al suo interno potete trovare l’Archivio Cittadino, che raccoglie documenti, testimonianze e mappe storiche a partire dall’anno 1000.
Troverete inoltre le Gallerie Estensi, collezione privata dei Signori di Modena ricca di 500 anni di capolavori tra cui dipinti di Correggio, sculture del Bernini e soprattutto il ritratto del Duca Francesco I d’Este ad opera di Velasquez (lo trovate anche sulle bottiglie di una nota marca di aceto balsamico locale!).
Il Lapidario Estense, invece, è il primo museo pubblico di Modena e vi permette di ripercorrere tutti i 2.200 anni di storia modenese. Uno dei reperti più affascinanti è la coppia di scheletri di epoca romana rinvenuti con le mani intrecciate palmo a palmo.
Contrariamente a quanto si pensava fino a poco tempo fa, un recente studio ha rivelato che gli “Amanti di Modena” non erano due individui di sesso opposto ma due uomini. Erano davvero amanti? Oppure amici, parenti o commilitoni? Andate a scoprirlo!
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4. Il mistero dei Cavalieri della Tavola Rotonda
La struttura più affascinante di questo lato è senza ombra di dubbio Porta della Pescheria, chiamata così perché in questo luogo si trovava il banco per la vendita del pesce. Era comunque un ingresso molto importante all’epoca poiché era da qui che il popolo poteva entrare per partecipare alle celebrazioni.
Sulla facciata interna degli stipiti sono rappresentati i 12 mesi dell’anno, raffigurati con scene di vita e di lavoro relative alla stagione (il taglio della legna, la semina e raccolta del grano, la vendemmia ecc.).
Le incisioni di questa porta nascondono però ben altro mistero, tuttora irrisolto, legato nientemeno che a…Re Artù e i suoi cavalieri.
Nella cornice dell’archivolto troviamo raffigurata la vicenda del salvataggio di Ginevra, sposa di Artù, tenuta prigioniera nel castello del malvagio Mardoc.
Ciò su cui gli studiosi si stanno ancora interrogando è come sia possibile che un episodio diffusosi per la prima volta in Europa a partire dal 1136 con la Historia Regum Britannie di Goffredo di Monmouth si trovi rappresentato su una porta eretta già nel 1110, ovvero con decenni di anticipo. Forse c’era un legame particolare, e ancora sconosciuto, tra l’antica Mutina e i Cavalieri della tavola rotonda?
E ancora: perchè mai i costruttori del Duomo hanno scelto di rappresentare proprio questa leggenda in questo specifico punto? Cosa voleva significare?
Una teoria particolarmente avvalorata sostiene che sia stata Matilde di Canossa, la donna più potente dell’Italia del XI secolo, a finanziare parte della costruzione della cattedrale e a utilizzare il salvataggio di Ginevra da parte di Re Artù come allegoria della conquista di Gerusalemme, assaltata per la prima volta proprio nell’anno di inizio costruzione del Duomo, 1099, durante la prima crociata (fortemente sostenuta da Matilde).
Questo è davvero un enigma che rende Modena una città unica in Italia e il luogo perfetto per chi ama scoprire leggende poco conosciute e misteri nascosti durante i propri viaggi.
Photo by Fabrizio Annovi
5. La storia delle Figurine
Per alcuni rappresentano un ricordo d’infanzia, per altri una vera e propria passione. Le figurine Panini sono un tesoro di cui Modena va estremamente fiera e che ha il proprio museo proprio qui, a pochi passi dalla biblioteca Delfini. Nato dalla passione collezionistica di Giuseppe Panini, contitolare dal 1945 di una piccola edicola nei pressi del Duomo, il Museo della Figurina permette di fare un viaggio nel tempo attraverso la storia di questo prodotto grafico unico nel suo genere fin dalla sua nascita, nella seconda metà dell’Ottocento.
Le figurine, in origine distribuite come omaggio promozionale insieme a prodotti di ogni genere, si presentavano come piccole stampe ricche di dettagli che avevano lo scopo di attirare l’attenzione dei clienti. Queste cartoline piacevano così tanto che iniziarono a essere collezionate in album finché, con la diffusione del calcio negli anni Sessanta e l’invenzione delle figurine autoadesive negli anni Settanta, queste piccole immagini divennero un vero e proprio fenomeno di massa.
Se avete avuto un occhio attento, potreste aver notato la targa commemorativa raffigurante l’iconica rovesciata del calciatore Carlo Parola (copertina originale dell’Album Figurine Panini) nei pressi del Duomo, dove un tempo sorgeva il chiosco della famiglia Panini.
Oggi Panini è una società quotata in borsa che fattura miliardi di euro, non solo con le figurine, certamente, ma anche con la stampa di fumetti e di almanacchi da collezione.
Segnatevi questo posto! il Museo della Figurina è una delle esperienze più particolari da fare a Modena, capace di intrattenere tanto i grandi quanto i più piccoli.
Scopri una Modena insolita con il tour ad enigmi di ClueGo
C’è ben poco da fare. Visitare una città con un amico del posto, in grado di mostrartela sotto una luce unica e di rivelartene non solo i luoghi principali ma tutti i segreti meno conosciuti, è un’esperienza totalmente diversa da visitarla da soli mappa alla mano o con una classica guida turistica. Basta sapere quale dettaglio osservare, quali vicoli prendere, in quale bottega entrare e si può tornare a casa con un bagaglio di ricordi assai più ricco e indelebile di quello degli altri viaggiatori “superficiali”.
ClueGo nasce proprio con questa idea. È una piattaforma italiana che offre itinerari autoguidati a enigmi, pensati per farti vivere le città come se avessi accanto un amico locale. Ti ritroverai immerso in una caccia al tesoro moderna: ad ogni enigma risolto scopri curiosità, storie e leggende legate ai luoghi reali della città.
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Un’attività ideale se cerchi cose insolite da fare a Modena, lontano dai soliti percorsi turistici.